WanyUes

Identikit

Andrea Sergio nasce a Brindisi nel 1978 e, all'età di soli 13 anni, è già noto col nome di Wany, lo pseudonimo con cui firma i graffiti sui muri della sua città. È l'inizio di un lungo percorso artistico. Tutta la sua adolescenza è accompagnata da illustrazioni, fumetti, graffiti e conseguenti fughe notturne. Frattanto si diploma al Liceo Artistico di Brindisi poi, nel 1997, si specializza a Roma presso la Scuola Internazionale di Comics, dove perfeziona il suo stile grottesco e sarcastico, dai toni ironici. Compie molteplici viaggi che gli permettono di apprendere e conoscere maggiormente il movimento italiano ed europeo, partecipando a Contest, Convention ed Happening che spesso lo annoverano fra i più prestigiosi rappresentanti di questa corrente. La maturità lo porta a Bologna, dove dal 2000 collabora come art-director con la Dynit, una delle più importanti case editrici di manga e anime (fumetti e animazione giapponesi). L'evoluzione artistica prosegue con la partecipazione come special guest straniero nelle più rinomate convention in Croazia, Germania, Inghilterra, Belgio, Olanda, Spagna, Francia, USA. Dipinge insieme ai maggiori esponenti del writing mondiale. Viene contattato per effettuare lavori da multinazionali del calibro di Nike, Adidas, Coca Cola, Timberland, Wolkswagen, Mtv, Mediaset. La curiosità e la personalità creativa lo spingono a sperimentare le tecniche e i supporti più svariati, e in questo modo approda alla tela col bagaglio artistico del writing, del fumetto, della grafica pubblicitaria e dell'illustrazione. Entra così da innovatore nel circuito più accademicamente artistico, ospite di varie ed importanti mostre: le collettive: "Urban Signs" edizione 2005 e 2006 a Vicenza, "A3" progetto della Not Gallery Napoli, esposizione a Bologna, e al MiArt 2007, la personale "25 Colpi" presso Fabrica Feautures a Bologna. In ultimo - ma come principio di un nuovo percorso - "Sweet Art Street Art" presso il PAC di Milano, mostra fortemente voluta dall'assessore Sgarbi, che in questo modo legalizza la Street Art in una sede museale istituzionale. Nel 2005 sviluppa con Ale! il progetto del Team AleAndrew che, oltre alla realizzazione di toys, megatoys (gadget e pezzi unici) prevede, oltre alla partecipazione a mostre in Italia e all'estero, anche l'organizzazione e realizzazione di eventi e mostre collettive. La prima, nel dicembre 2006, è "AleAndrew Show. Made in Brundisium", che riporta il duo dove tutto ha avuto inizio. Seguono molti altri progetti istituzionali ed editoriali, e l'incessante ricerca di innovazione porta l'artista ad utilizzare materiali di recupero per creare indimenticabili personaggi. Oggetti in disuso lasciati all'incuranza del tempo e dei posteri rinascono mutati in colorati coniglietti, cagnolini e tutto ciò che la fantasia può, senza alcun limite, concepire.

Profilo filosofico

Nasce dall'esperienza metropolitana del writing, dalla passione-professione del cartoon giapponese e delle ultime tecniche grafiche, la vulcanica personalità creativa di Wanyues. Balza subito all'occhio l'originalità della sua ricerca e sperimentazione cromatica, che utilizza modi e tecniche diverse, creando sintesi insospettabili e fluide, fra colature di colore, tags, pensieri scritti stilizzati o criptati, e disegni fantastici, surreali, onirici. La realtà viene filtrata e interpretata attraverso una sensibilità che prende coscienza dei problemi esistenziali dell'uomo d'oggi, delle nevrosi, dei meccanismi di frenesia e isolamento contemporanei; e reagisce inventando un mondo in cui vivono nuovi simboli e personaggi, un mondo enfatizzato, deformato, decostruito, in cui l'artista "scolla" dal supporto murale i suoi soggetti, trascinandoli sulla tela o trasformandoli in toys, mega-toys, installazioni. E' così che Wanyues giunge, dunque, a far "resuscitare" anche oggetti senza vita, come materassi, frigoriferi, lavatrici, televisori, cucine, recuperandoli nei cassonetti e facendoli diventare angeli, bambole felliniane, animaletti un pò teneri un pò cinici, richiami sensuali e sessuali. Anche la sua arte pittorica risente di questa simbologia apollineo-dionisiaca; dunque accanto al richiamo infantile del "pupazzo",si inseriscono chiari riferimenti diabolici o macabri, come teschi, sangue, cervelli umani. Ma il tutto viene eseguito con grande ironia, con il gioco dei pensieri che ridimensiona la realtà e sperimenta nuovi orizzonti; ed è così che la sua arte fluttua nell'universo dei più dinamici linguaggi contemporanei.

Sito dell'artista: http://www.wanyone.com