1. Chiacchierata con l'artista

Intervista a Sha one, 19 maggio 2007 [Shaone_2007_Ritratto15.jpg]Siamo a Napoli, l'appuntamento è in un bar, Paolo Romano, in arte Sha-one, arriva puntualissimo, quasi di corsa e sorridente con una cartella di suoi disegni sotto il braccio; abbiamo subito sperato che fosse il suo "black book" ma non è così: ha raccolto un po' di disegni e un po' di foto scattate da amici ma non ha nulla di catalogato, si scusa: "lo so ... sono vergognoso ma ho problemi con il tempo".

Una persona intelligente, umile, che dal primo approccio si dimostra subito disponibile, volenteroso a soddisfare le nostre richieste. Noi abbiamo deciso di non fare domande, di lasciarlo parlare dandogli solo degli imput e il risultato è una lunga chiacchierata da cui emerge un personaggio interessante per quello che pensa e dice, oltre naturalmente per quello che dipinge.

Sha one hip hop [Sha_HipHop_ALB.jpg]Nel mondo dei writer è considerato da molti un mito, di sicuro è stato uno dei primi. Ci racconta un po' della sua vita. Il colpo di fulmine arriva da alcuni video americani che riesce a captare dalla sua TV, ne rimane affascinato: vede le crew che ballano per strada e decide che è quello che vuole fare. Gioca con l'onomatopéa di "hip hop" : "Sembra quasi che sia il passo sostenuto di persone che scalano una vetta ... hip hop, hip hop".

Sha one ragazzo all'opera [Shaone_All'opera.jpg]Va a New York la prima volta nel 1987 e poi nel 1990 e nel 1992. Nella sua città è stato un vero pioniere. Si è diplomato al Liceo Artistico, ha continuato gli studi all'Accademia di Belle Arti, poi l'Istituto d'arte e ha insegnato grafica.

Divertente è la storia della scelta della sua tag. "Da piccolo ballavo la break dance per strada e tutti quelli che passavano si fermavano incuriositi e commentavano 'Guarda o' sciancato!' poi 'sciancato' si è trasformato in 'Shangai' e 'Sha-one'".

 

 Sha one ragazzo all'opera [Sha-all'opera_ALB.jpg]Comincia nel 1980 con il primo bozzetto e poi il primo muro l'anno seguente che confessa di aver dipinto di notte in via Nicolardi a Napoli con una spalla e con l'adrenalina a mille. Adesso il Comune di Napoli sta pensando di mettere sottovetro quel murale "storico" per preservarlo.

Corna di fronte al graffito di via Nicolardi [Sha_ViaNicolardi_ALB.jpg]"All'epoca però non c'erano gli spray che usano oggi - continua - si sceglieva il colore e non la qualità della bomboletta. I colori più intriganti erano quelli che usavano per le macchine".

Sha one all'opera [Shaone_Funicolare.jpg]Ci racconta anche la stessa storia che racconta Polo su un articolo pubblicato su "AL" di una corsa per scappare dalla polizia che li aveva colti sul fatto mentre dipingevano un treno, ma omette il particolare che non si era accorto di nulla e i suoi amici della crew hanno dovuto trascinarlo via insieme alle bombolette, alla telecamera ... agli zaini.

Polo dice: "Sha quando dipinge è talmente preso e assorto in quello che sta facendo che puoi anche tirargli randellate sulla schiena, ma lui non sente niente, figurarsi quello che accade intorno".

La chiacchierata continua: "Il momento creativo sulla carta è fondamentale, per me è una vera ricerca, io infatti sono un ricercatore che ama ricercare. Poi tutto nasce e muore in questo momento. Non è detto che io debba elaborare e poi godere di quella elaborazione sul muro ... io già vedo la mia ricerca nel foglio di carta".

Il suo rapporto con il disegno infatti è particolare, nel disegno si ritrovano le sue radici artistiche, culturali e spirituali.

Electric Power, la prima crew di Sha one [Sha_Gruppo_ALB.jpg]La sua prima crew è l'Electric Power, poi con Polo e Zemi nel 1992 fonda la crew KTM, acronimo di "Ki Tè Muort" e l'anno seguente nasce "La Famiglia", uno dei primi gruppi hip hop del panorama nazionale.

Componenti del gruppo naturalmente Sha one con Polo (Alberto Cretara) e dj Simi (Simone Cavagnuolo), i quali promuovono la loro musica, esibendosi sui principali palchi italiani e stranieri. Il loro modo di rappare in napoletano influenza l'intera "new school" partenopea, e stimola altri gruppi a esprimersi usando il dialetto della propria regione.

Sha one al microfono [Shaone_AlMicrofono.jpg]Un legame di forte amicizia e rispetto li accomuna alla scena hip hop Newyorkese. Napoli e New York due realtà distanti, ma allo stesso tempo vicine e unite da quella retta immaginaria che geograficamente corrisponde al: "41° Parallelo", titolo del loro primo album al quale seguirà "Pacco". Sha sta preparando ora un lavoro tutto suo.

E' arrivato il momento di lasciarci abbiamo trascorso con lui più di due ore e il tempo è piacevolmente volato. Ci salutiamo e come ultima cosa gli chiediamo se ha una mail. Ci guarda e sorridente risponde: "Una mela? Si forse una in frigo c'è".

[Napoli, 19 maggio 2007, intervista a cura di Lascia il segno]

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